Il bel libro di Giordano Casiraghi è il
frutto di anni ed anni di ritagli giornalistici, di ricerche, di incontri,
interviste, colloqui. Un libro fondamentale che non può né deve
mancare nelle librerie dei rockettari (così ci chiamavano) e non solo in
quelle. Il lavoro mastodontico di Giordano vale la pena di essere acquistato,
letto e riletto, tenuto sempre a portata
di mano per capire e comprendere come la generazione anni 70 ha lasciato un’eredità
difficile da raccogliere. Lo dimostrano, forse, le generazioni venute dopo.
Gli anni Settanta sono quelli che ho vissuto in prima persona, quelli che
mi hanno forgiato come essere pensante e dato lo spunto per tante riflessioni,
ma sono anche quelli che mi hanno visto impegnato politicamente nelle varie
formazioni politiche di quel periodo, dal Movimento Lavoratori per il Socialismo
(MLS) a Lotta Continua. Gli anni ’70 hanno rappresentato per me, come per molti
altri, oltre che l’impegno politico anche quello musicale in diverse band che
fecero del rock la loro principale passione. Allora suonavamo cover dei Grand
Funk Railroad, degli Humble Pie, dei C.S.N.&.Y., ed andavamo ad assistere a
tanti concerti: Claudio Rocchi, gli Osanna di Palepoli, la P.F.M. di “Per Un
Amico”, le Orme di “Collage”, i Trip, il Banco, e poi il Battiato di Pollution,
gli Area e così via. Ora, a distanza di tanto tempo rivivo oggi attraverso la
lettura di questo bel libro quei momenti che come recita il libro di Giordano
Casiraghi, Anni 70 – Generazione Rock –
dai raduni pop alle radio libere, e quello il periodo in cui anche le
libere frequenze iniziavano a proliferare, come i funghi, il periodo in cui la
Rai trasmetteva Supersonic ed in tv il rock era solo tabù o addirittura confuso
con altri generi. Ma quelli erano davvero anni di stravolgimento sonoro, basti
pensare ad opere rock come Jesus Christ Superstar, Arancia Meccanica, o a nomi
come Emerson, Lake & Palmer, Santana, Deep Purple, Jethro Tull e quell’uscita
discografica che ha cambiato la nostra vita musicale, la mia in particolare, The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the
Spiders from Mars del grande David Bowie e l’inno di una generazione cantato
dagli America “A Horse With No Name”. Poi, come si fa a non ricordare lo sbarco
del grande Hendrix, la nascita dei primi centri sociali e la guerriglia urbana
di Autonomia Operaia e le morti a firma Brigate Rosse? Ed ancora il Parco
Lambro, gli Area, Demetrio Stratos, l’Alan Sorrenti di Come Un Vecchio
Incensiere All’alba Di Un Villaggio Deserto l’unico suo disco che vale la pena
avere, e poi Ciao2001, Muzak, Popster, Gong e tante altre. Ecco tutto questo lo
ritrovo oggi, leggendo il bel volume di Giordano Casiraghi, corposo quanto
basta a rivivere ed analizzare attimo per attimo, band per band, disco per
disco, tutto quanto quello che in quel periodo era solo ed esclusivamente.......rock.
Quello di Giordano sono davvero un libro
ed un lavoro fondamentale che non può né deve mancare nelle librerie dei
rockettari (così ci chiamavano) e non solo in quelle. Anni 70 – Generazione Rock – dai raduni pop alle radio libere è il
risultato di una ricerca che vuole approfondire gli avvenimenti legati a quel
periodo ma anche una ricerca approfondita alla riscoperta di altri elementi che
hanno reso fondamentale un’epoca. E questa ricerca Casiraghi l’ha condotta attraverso
quelle riviste, ritagli, quotidiani ed altro che, purtroppo, io ho smarrito nel
tempo. Già perché la mia raccolta di Ciao2001 è finita dopo un trasloco chissà
dove, come sono finiti in qualche altro posto dischi a 45 giri come quel Tick
As A Brick dei Jethro Tull al quale ero molto affezionato, comprato con poche
lire al mercatino dell’usato. Anni 70 –
Generazione Rock – dai raduni pop alle radio libere rispetto alla edizione
di una decina di anni addietro presenta questa volta una ricostruzione anche
politica di quegli anni in Italia. E l’atmosfera che Casiraghi ci fa rivivere è
fuori si dall’idea politica, ma ben calato in quella sfera temporale perché attraverso
i racconti di Paolo Tofani, e di tanti altri musicisti del periodo, si
ricostruisce un’epoca ricca di fermenti e di idee. Anni 70 – Generazione Rock – dai raduni pop alle radio libere è un
libro che racconta un intero decennio che ha tramandato fino ai giorni nostri
uno stile ed i segni di un tempo in cui eravamo una vera generazione di idee
indissolubili, ma anche e soprattutto di ciò che volevamo essere. Il volume nel
ripercorrere tutte le tappe di quegli anni ’70 si muove con capillarità negli
avvenimenti musicali che allora contraddistinsero un’epoca, dal concerto di
John Cage al Lirico di Milano, a quello di Frank Zappa a Bologna, dal De
Gregori, allora contestatissimo, al Palalido di Milano, e poi il Festival di
Caracalla Pop, Palermo Pop del 1970 e 1971, l’Isola di Wight e così via. Ed
ancora c’è spazio per il Festival di Re Nudo e per quegli spettacoli che
degenerarono in contestazione e sospensione dei concerti come avvenne per i Led
Zeppelin al Vigorelli di Milano. Anni 70
– Generazione Rock – dai raduni pop alle radio libere è un libro
fondamentale non solo per chi vuol approfondire ma anche per chi quegli anni li
ha davvero vissuti intensamente, un po' come me che pur guardando oltre .... non
è poi più riuscito a trovare le sue vecchie copie di Ciao2001, Muzak e tante
altre. E’ vero che ora c’è internet su
cui è possibile rintracciare tante informazioni, ma il piacere dell’attesa
settimanale per andare a comprare quelle riviste, e la quotidianità di certe
letture che solo giornali come Il Manifesto o Lotta Continua potevano darti è
difficile da reperire. Grazie Giordano per aver ripercorso ed approfondito con Anni 70 – Generazione Rock – dai raduni pop
alle radio libere tanti di quei momenti ai quali, anche gli attuali giovani,
non hanno mai guardato perché oggi è facile avere ciò che si vuole standosene
di fronte ad un computer. Noi eravamo diversi, anche nelle scelte musicali, lo
hai scritto, lo hanno affermato tanti degli artisti che hai coinvolto in questo
lavoro, lo dice anche tutta la documentazione che hai raccolto per realizzare
questo monumentale lavoro che io, come tanti altri, conserveremo gelosamente e
sfoglieremo volentieri di tanto in tanto per approfondire non solo le nostre
conoscenze ma per saziare la nostra sete per una musica che è sempre stata il
simbolo di quella Generazione di cui ci onoriamo di aver contribuito a far
crescere.